
Bank of Italy on AI and cryptocurrencies
Here’s an interesting piece by the Italian newspaper La Stampa Economia (author: SANDRA RICCIO; published on June 7, 2018 http://bit.ly/2sQlIen) entitled:
“Banca d’Italia sperimenta l’Intelligenza Artificiale
La rivoluzione tecnologica ha portato molti cambiamenti nelle nostre vite di tutti i giorni. Basti pensare alla mail o ai messaggi istantanei. La prossima rivoluzione potrebbe riguardare il denaro. Lo dimostra il gran parlare di Bitcoin e criptovalute che c’è stato negli ultimi tempi. Tuttavia sono ambiti diversi da quelli del denaro digitale inteso come «Central bank digital currencies» (CBDC), vale a dire il cash emesso dalle banche centrali.
I dubbi sono ancora molti su questo tipo di denaro. «Alcuni sono di natura più economica, come quelli sulla reale efficienza di questo nuovo sistema di pagamento nonché sulla stabilità finanziaria. Altri interrogativi sono legati ai diritti individuali, come il diritto alla privacy» spiega Panetta che tuttavia dice di non vedere il tramonto dei soldi come li conosciamo oggi. «Rimango convinto che il denaro fisico resterà parte del sistema di pagamento – ha detto Panetta -. È difficile contestare il fatto che il denaro fisico è, molto probabilmente, uno dei costrutti sociali più importanti e utili nella storia dell’umanità. Ci ha accompagnati per circa 3.000 anni ed è ancora molto in uso».
Il contante è di gran lunga il mezzo di pagamento dominante, sia nell’area dell’euro che altrove, e la domanda è aumentata nelle economie più avanzate nell’ultimo decennio. La valuta in circolazione nell’area dell’euro ammonta a circa 1,1 trilioni di euro e ha registrato tassi di crescita costanti negli ultimi anni. «Monete e banconote hanno dimostrato di essere una tecnologia resiliente, potrebbe essere troppo presto per chiederne il pensionamento» ha detto Panetta.
Resta la domanda se le Banche centrali siano pronte all’emissione di cash digitale (CBDC) e se non facendo questa scelta stanno perdendo terreno e opportunità. Il mondo della finanza è ormai dominato dal digitale a cominciare dai pagamenti, fino al trading o la consulenza. La risposta data questa mattina da Panetta a questa domanda è «No, le banche centrali non sono pronte».
Non nel breve periodo, almeno. «Guardando oltre il breve termine, sarebbero comunque necessari maggiori investimenti in nuove tecnologie e capitale umano per affrontare le sfide associate all’emissione di una valuta digitale». Non solo. Un passo di questo tipo cambierebbe probabilmente il ruolo delle Banche centrali che si troverebbero a operare in un ambito molto più ampio rispetto a oggi.”

David
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